La Bayadère Balletto
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La Bayadère
Musica di Ludwig Minkus
Balletto in tre atti
Il soggetto
Il balletto fu uno dei primi trionfi di Petipa al Teatro Imperiale a San Pietroburgo. La trama tratta temi particolarmente cari alle platee ottocentesche: esotismo, promesse amorose tradite, sentimentalismo, romanticismo, gusto per il soprannaturale.
Nel primo atto al Tempio si trova il guerriero Solor, innamorato della danzatrice del tempio Nikija a sua volta amata dal Bramino. Solor giura amore eterno a Nikija intorno al fuoco. A Solor viene obbligatoriamente offerta la mano di Gamzatti, la figlia del Rajah. Questi viene avvisato dal Bramino che Solor ha un'altra donna, e a malincuore gliene fa il nome. Gamzatti invita Nikija a palazzo e la informa del proprio patto matrimoniale con Solor; Nikija tenta allora di uccidere Gamzatti, ma viene fermata dalla serva, Aya.
Nel secondo atto vi è la festa di fidanzamento. Aya dà a Nikija un cesto di fiori nel quale è nascosto un serpente velenoso che la morde. Il bramino le propone di salvarla, a patto che lei accetti di sposarlo. Nikija rifiuta e danza fino a quando muore.
Nel terzo atto Solor, per dimenticare il dolore della morte di Nikija, fuma un particolare veleno, si addormenta e si ritrova nel regno delle ombre; tra esse ritrova anche l'amata Nikija alla quale giurerà fedeltà eterna.
Nel quarto atto, durante le nozze tra Solor e Gamzatti, il tempio crolla, seppellendoli sotto le macerie.
Programma e cast
Direttore: Fayçal Karoui
Coreografia: Benjamin Pech
Assistenti alla coreografia: Hervé Courtain; Isabelle Guérin
Scene: Ignasi Monreal
Costumi: Anna Biagiotti
Luci: Vinicio Cheli
Guest: Sae Eun Park 3,5 febbraio; Paul Marque 3, 5 febbraio
Interpreti
Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi, Alessio Rezza
Federica Maine, Marianna Suriano, Claudio Cocino, Michele Satriano
Orchestra, Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma
Teatro dell'Opera - Teatro Costanzi
Il Teatro dell'Opera, per il periodo compreso tra la sua edificazione (1879), voluta da Domenico Costanzi (1810-1898), e il 1926, anno in cui il teatro fu acquistato dall'allora Governatore di Roma, portò il nome del suo costruttore.
Domenico Costanzi, impresario edile, ne affidò la realizzazione all’architetto milanese Achille Sfondrini (1836-1900), specializzato nella costruzione e nel restauro di teatri. Edificato in diciotto mesi sull'area anticamente occupata dalla villa di Eliogabalo, fu inaugurato il 27 novembre 1880 con l'opera Semiramide di G. Rossini, diretta dal maestro Giovanni Rossi, alla presenza dei sovrani d'Italia.
Sfondrini progettò il teatro privilegiando soprattutto il risultato acustico e concependo la struttura interna come una "cassa armonica"; la forma a ferro di cavallo ne è una delle prove più evidenti.
In origine il teatro, in grado di accogliere 2212 spettatori, disponeva di tre ordini di palchi, di un anfiteatro e di una galleria, il tutto sormontato dalla cupola, di pregevole fattura, affrescata da Annibale Brugnoli.
Costanzi, che vi aveva investito quasi tutto il proprio patrimonio, conseguentemente al perentorio rifiuto, da parte dell’Amministrazione Comunale, di comprare il Teatro, fu obbligato a diventarne il diretto gestore; pur costretto ad affrontare vari problemi di natura economica, sotto la sua direzione "impresariale", il Teatro ospitò «prime assolute» di opere, quali Cavalleria Rusticana (17 maggio 1890) e L'Amico Fritz di P. Mascagni (31 ottobre 1891), poi diventate famosissime.
Dopo un breve periodo, sotto la direzione del figlio di Costanzi, Enrico, al quale va riconosciuto il merito di aver contribuito alla realizzazione di altre grandi "prime", come Tosca di G. Puccini (14 gennaio 1900) e Le Maschere (17 gennaio 1901), La conduzione amministrativa del Teatro Costanzi fu rilevata nel 1907 dall'impresario Walter Mocchi (1870-1955), per conto della Società Teatrale Internazionale e Nazionale (STIN).
Nel 1912 Emma Carelli (1877-1928), moglie di Mocchi, divenne direttrice e responsabile della nuova «Impresa Costanzi», così ribattezzata dopo varie trasformazioni di ordine societario. Con l'acquisizione del Costanzi da parte del Comune di Roma, il teatro diventò "Teatro Reale dell'Opera" e ne fu disposta una parziale ristrutturazione, affidata all'architetto Marcello Piacentini. Chiuso, il 15 novembre 1926, fu nuovamente inaugurato il 27 febbraio 1928 con l'opera Nerone di A. Boito, diretta dal maestro Gino Marinuzzi.
Con l’avvento della Repubblica, acquisita l' attuale denominazione di "Teatro dell’Opera", l’edificio nel 1958 subì, per volontà dell' Amministrazione Comunale, un'ulteriore ristrutturazione e ammodernamento.
Nel corso di oltre un secolo di vita, il Teatro dell'Opera ha visto aumentare sempre più il proprio prestigio anche in campo internazionale. Nelle numerose stagioni si sono succeduti interpreti di fama mondiale, da Caruso a Gigli, Šalljaplin, Pertile, Lauri Volpi, dalla Muzio alla Caniglia, Maria Callas, Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Marilyn Horne, Raina Kabaivanska; da Del Monaco a Corelli, Giuseppe Di Stefano, Tito Gobbi, Alfredo Kraus fino a Raimondi, Carreras, Domingo, Pavarotti.
E direttori illustri quali Eric Kleiber, Klemperer, Toscanini, De Sabata, Marinuzzi, Gui, Serafin, Von Karajan, Gavazzeni, Solti, Abbado, Prêtre, Mehta, Maazel, Rostropovich, Patanè, Sinopoli, Sawallisch, Sanzogno, Gelmetti e dal 2008 il Maestro Riccardo Muti.
Come raggiungere il Teatro dell'Opera
Piazza Beniamino Gigli, 7
METRO
Linea A - fermata REPUBBLICA TEATRO DELL'OPERA
AUTOBUS
Via Nazionale - H, 40, 60, 64, 70, 71, 170, 116T
Via Depretis - 70, 71
Via Cavour - 16, 75, 84, 150 (festivo), 360, 590, 649, 714
Stazione Termini - 16, 38, 75, 86, 90, 217, 310, 360, 649, 714
Punto TAXI
Telefono - 06.3570